'Senza Hitler' apre il festival 'Di scena a Fasano'

Fasano - Il Festival Nazionale “Di scena a Fasano” organizzato dal Gruppo di Attività Teatrali Peppino Mancini, giunto quest'anno alla dodicesima edizione, è iniziato lo scorso 25 ottobre nella cornice del Teatro Sociale, proprio mentre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmava il DPCM che blocca tutto il comparto, sospendendo di fatto il proseguo del festival sino a metà novembre.

La piesse inaugurale, “Senza Hitler”,  è stata portata in scena dalla Compagnia degli Evasi di Castelnuovo Magra (SP), ed ha intrattenuto ed emozionato il pubblico con una storia surreale dai risvolti drammatici.

La storia narra le vicissitudini di un Adolf Hitler che nel 1907 venne accettato all'Accademia di arti figurative di Vienna, mentre nella realtà fu respinto per scarso talento.

Quel fallimento segnò probabilmente l'inizio di un processo di odio del futuro Fuhrer per tutta l'umanità. 

La rappresentazione invece crea una dimensione parallela agli eventi accaduti: Hitler viene promosso all'esame dell'accademia di Belle Arti e realizza il sogno della sua giovinezza: diventare pittore.

Ma in realtà la sua fama rimane quella di un pittore mediocre e irrequieto, che dipinge quello che nella nostra dimensione ha fatto: guerra, massacri, camere a gas, cadaveri. Accanto a lui Eva, modella, donna delle pulizie, poi compagna di vita.

A sessant'anni, quando il pittore Adolf Hitler sta per emergere dall'anonimato, dopo una vita di frustrazioni artistiche, viene intervistato da Anne, una giovane giornalista emergente del Frankfurten Zeitung. Siamo negli anni 50, Stoccolma è la capitale dell'Europa.

Una standing ovation finale ha decretato il successo di questa prima serata del festival, che emergenza Covid permettendo, tornerà a teatro il prossimo 28 novembre con “Mi chiamo Frankestin” della compagnia “PianoB Teatro” di Como.